Movimento politico italiano. Costituitosi come associazione a Milano nel giugno 1993
per iniziativa dell'imprenditore milanese Silvio Berlusconi, che si propose di
coagulare le forze dell'area di centro-destra e di ispirazione liberista, venne
ufficialmente riconosciuto come movimento politico nel gennaio 1994. La nuova formazione
di orientamento liberale-conservatore esordě alle elezioni politiche del
marzo 1994, presentandosi in due alleanze distinte: al Nord con Lega Nord
e CCD (Polo delle Libertŕ) e al Sud con AN e CCD (Polo del Buon Governo).
All'interno di questi schieramenti
F.I., contrapposta al cartello progressista,
ottenne 113 deputati e 56 senatori diventando, con il 21% della quota proporzionale,
il primo partito italiano. Passň cosě alla guida del Paese con il suo leader Berlusconi,
che resse un Esecutivo di breve durata (maggio - dicembre 1994), fatto cadere dai
contrasti interni alla maggioranza, fomentati in particolare dalla Lega Nord. Mentre
le elezioni europee del giugno 1994 confermarono il successo del movimento (30,6%),
i dati delle contemporanee consultazioni amministrative segnalarono invece un calo
dei consensi. All'opposizione durante il Governo Dini (1995-96),
F.I.
non riuscě a contrastare efficacemente il successo delle sinistre nella tornata
amministrativa dell'aprile 1995, ottenendo la presidenza di solo sei Regioni e perdendo
i ballottaggi per l'elezione del sindaco nei maggiori Comuni interessati. Alle elezioni
politiche anticipate, tenutesi nell'aprile 1996, si presentň all'interno del Polo delle
Libertŕ insieme ad AN, CCD e CDU: pur risultando il secondo partito del Paese, con
il 20,6% dei suffragi nella quota proporzionale,
F.I. perse la
sfida elettorale con l'Ulivo. Collocatasi all'opposizione durante il primo Governo
Prodi (1996-98), il movimento conseguě il 25,2% alle elezioni europee del 1999.
Nel 1998 aderě al Partito Popolare Europeo. Alle elezioni politiche del 2001, vinte
dalla coalizione di centro-destra della Casa delle Libertŕ,
F.I. risultň il primo
partito italiano, conquistando il 29,4% dei voti e 189 seggi alla Camera e 82 al Senato,
e consentendo a Berlusconi di costituire il suo secondo Governo. A partire dalle elezioni
regionali del 2003, e proseguendo con le europee del 2004 e le regionali del 2005
(in cui il centro-destra mantenne soltanto due Regioni - Lombardia e Veneto - delle
otto precedentemente governate),
F.I. registrň un progressivo calo di consensi, pur
rimanendo il primo partito italiano. La conseguente crisi all'interno della maggioranza
portň alle dimissioni di Berlusconi (21 aprile 2005) e alla formazione di un
Berlusconi-bis (30 aprile 2005). Il 18 novembre 2007 Berlusconi,
a margine di un'iniziativa di
F.I. contro il Governo Prodi, dichiarň prossimo lo
scioglimento del partito che sarebbe confluito in un nuovo soggetto politico
chiamato il Popolo della Libertŕ. La nuova formazione si presentň assieme ad Alleanza Nazionale,
Lega Nord e Movimento per l'Autonomia alle elezioni anticipate dell'aprile 2008;
le consultazioni registrarono la netta sconfitta del centro-sinistra e il ritorno al governo del centro-destra.
Nel novembre 2008 il Consiglio Nazionale di
F.I. sancě ufficialmente la confluenza nel PdL e
diede a Berlusconi pieni poteri nella fase di transizione che si sarebbe conclusa con il congresso
costituente del nuovo partito nel marzo 2009.
Silvio Berlusconi